I don't speak very good I dance better

  • I don't speak very good I dance better
Genre : Political
Type : Documentary
Original title :
Principal country concerned : Column : Cinema/tv
Year of production : 2012
Format : Feature
Running time : 80 (in minutes)



by Maged El Mahedy
Egypt/Italy, 2012, Documentary, DigiBeta, 80'

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IT

Piazza Tahrir, settimane cruciali della rivoluzione egiziana e della cacciata di Mubarak.
Facendo riferimento a quanto afferma il medico chirurgo Kamel (figlio di uno storico primario egiziano che fu tra i primi a fare trapianti di fegato) negli ultimi 30 anni la presenza di un'epidemia sanitaria è stata negata da un potere corrotto che ha teso a presentare l'Egitto solo sotto una veste positiva, dove i problemi non esistevano. Inoltre le scarse condizioni igieniche hanno contribuito a diffondere le patologie correlate. Il film non tende però a una ricostruzione precisa e ad un'indagine storica su questo fenomeno, ma vuole sottolineare, oltre al gravissimo problema in sé, il suo enorme portato simbolico. Il regista parte dal suo dramma individuale (il fratello morto e la sorella malata, il tutto in soli 8 mesi) per arrivare all'intervista con il medico e a una visita al primo ospedale pubblico egiziano che si è occupato in modo specifico del trapianto di fegato (Al Sahel Al Talimi Hospital) inaugurato sotto la presidenza di Sadat.

film documentario di Maged El Mahedy

Interpreti: Mahmoud Reda, Faridah Fahmi, Prof. Refat Kamel, Pierre Sioufi, Nivin Ramez
Regia: Maged el-Mahedy
Montaggio: Lorenzo Pazzi
Sound editing: Andrea Basti
Origine: Italia, Egitto, 2012
Durata: 80'

NOTE DELLA REGISTA
"La rivoluzione è una forma di energia collettiva e spontanea. La riuscita della rivoluzione stessa è minacciata sia dall'epidemia sanitaria, sia dal potere. Sono stato profondamente impressionato dall'immagine sconvolgente del milione di persone che si muovevano in piazza come fossero una sola entità, una sola persona. Tale immagine è diventata ossessiva e ha condizionato l'intero processo di montaggio, rompendo la divisione tradizionale tra documentario e fiction, e condizionando la struttura stessa del montato finale… Sono egiziano ma la mia formazione artistica è italiana. L'interazione con un montatore che parlava un linguaggio filmico comune è stata perciò una scelta naturale. Il montaggio è stato fatto su materiale non sottotitolato parlato in arabo, lingua completamente sconosciuta al montatore. Da questo punto di vista i tagli sono stati spesso fatti, oltre che sui contenuti, anche sulla musicalità delle parole. L'idea forte è stata quella di costruire una storia per immagini che non parlasse né il linguaggio della mera documentazione, né quello narrativo classico.." -Maged el-Mahedy


2012 | Sulmonacinema Film Festival, Italia
* Selection
* In proiezione: 05.12.2012 ore 17:00
www.sulmonacinema.it/filmfestival/i-dont-speak-very-good-i-dance-better/

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